Che negli ospedali e nei presidi sanitari ci sia un estremo bisogno di medici e infermieri era noto da tempo. I recenti tagli operati dalla spending review, l’aumento dell’età pensionabile, il blocco del turnover, ma anche particolari scelte aziendali, hanno impedito un’opera di assunzione di professionisti per coprire i buchi di personale della ASL 10 di Firenze. Evidentemente non bastano le manovalanze gratuite provenienti dai corsi di laurea di infermieristica, ostetricia ecc.. e quindi la ASL ha indetto un nuovo bando di assunzione, ma a titolo gratuito, anzi, volontario!
Apprendiamo da il quotidiano La Nazione che tale bando serve a “ricoprire, per il periodo di un anno, i posti rimasti vacanti di professionisti andati in pensione o assenti per malattia o gravidanza, che non è possibile rimpiazzare con nuove assunzioni per via della spending review”
La ASL riesce a superare le norme in materia di diritto del lavoro grazie alla dizione “Per la frequenza volontaria a scopo di formazione professionale presso i dipartimenti sanitari, territoriali e amministrativi dell’azienda Usl 10 di Firenze”
In pratica dopo anni di studio da medico o da infermiere viene assunto si, ma senza vedere l’ombra di un quattrino. Secondo la ASL, in questo modo il lavoratore potrà accumulare esperienza, utile per vincere i prossimi concorsi! E’ la stessa retorica con cui si giustifica il non pagamento di stage formativi nonostante quest’ultimi siano a tutti gli effetti dei periodi di lavoro, con annesse responsabilità e doveri, ma senza diritti. Non solo, tra i requisiti fondamentali c’è quello di essere disoccupati, in modo da essere sempre disponibili e pronti per un’eventuale chiamata.
Eppure l’azienda, nonostante le (supposte) difficoltà nell’assumere personale, sceglie di stipendiare Laura Volpi, un ingegnere gestionale per far fronte alle criticità del CTO (cioè bilanciare gli interventi urgenti da quelli di elezione). Nonostante vi siano numerosi professionisti all’interno della struttura capaci di tali scelte.
La scelta di assumere meno, o affatto, utilizzando i tirocinanti universitari o i nuovi stagisti-professionisti per colmare i buchi di personale sono chiare scelte politiche che ricalcano quelle nazionali in materia di lavoro. Sta quindi a chi queste scelte le vive sulla propria pelle, stabilire un unione di intenti con i propri “compagni di sventure” contro la ASL di Firenze, che impone con la forza orari impossibili, assunzioni bloccate e stage non retribuiti
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