31 MAGGIO: LE NOCIVITÀ E LO SFRUTTAMENTO DEI TERRITORI


PRIMO INCONTRO:  fronte

Lo sfruttamento delle risorse

ore 19,30 APERICENA e a seguire

INIZIATIVA

LO SFRUTTAMENTO DEI GIACIMENTI

PETROLIFERI E MINERARI ITALIANI

I RISCHI PER L’AMBIENTE E PER LA SALUTE.

intervengono

PIETRO DOMMARCO (autore di TRIVELLE D’ITALIA)

DOTT. CHESSA (ordine dei geologi toscani)

Lo sviluppo urbano dell’area metropolitana fiorentina, ha portato,
negli ultimi decenni, a notevoli stravolgimenti, e a molti altri assisteremo
in futuro. Grandi opere come il tunnel per la Tav e la stazione
Foster, gli inceneritori di Case Passerini e Selvapiana, che si
andrebbero ad aggiungere a quelli già presenti a Montale e
Baciacavallo, l’ampliamento della pista dell’aeroporto, la scuola
Marescialli, i parcheggi interrati di piazza del Carmine e
Brunelleschi, rappresentano l’ultima mandata di manovre speculative ,
a spese del territorio e dei suoi abitanti. Tanti progetti che si
sommano ai mostri del passato, che hanno invaso quartieri periferici
come Novoli (dove sono sorti il nuovo Tribunale e un polo
universitario) o la piana di Castello.
In nome del “progresso” e dello “sviluppo economico” si accetta di
tutto: prosciugare fiumi e falde acquifere nel Mugello, produrre terre
di scavo inquinanti e non smaltibili, scavare tunnel sotto la città
con il rischio che numerosi edifici crollino o rimangano severamente
danneggiati (vedi Bologna), avvelenare l’aria che respiriamo e il cibo
che mangiamo, cementificare e consumare ogni spazio lasciato vuoto.
Questo tipo di gestione del territorio non è certo un caso
particolare, anzi. La speculazione edilizia e la realizzazione di
grandi opere per garantire immediati profitti, o un maggior potenziale
militare, come nel caso del progetto Muos a Niscemi, sono scenari
ricorrenti in Italia. D’altronde, la gestione speculativa dello spazio
è l’unico modo che ha il capitalismo per organizzare, sfruttare e controllare il territorio.
L’attiva urbanistica infatti, ha le sue notevoli
particolarità, dovute ai tempi di lavoro e alla durata degli
investimenti. Proprio a causa di questa sua natura, fatta di tempi
molto lunghi, per il suo funzionamento l’urbanizzazione richiede una
mescolanza di capitale finanziario (privato) e impegno statale. Questa attività
ha chiaramente una prospettiva speculativa e non potrebbe essere
altrimenti. L’obiettivo è ridurre i costi di materie prime,
macchinari, edifici, terreni e, non ultimo, il prezzo della forza
lavoro. Lo spazio fisico diventa il terreno di scontro tra classi
subalterne, la lotta in difesa di una valle minacciata da progetti
faraonici, diventa lotta al capitalismo, che mangia voracemente
l’ambiente che lo circonda, e metro dopo metro avanza in modo sempre
più deciso, conscio che non può fermare la sua marcia. Il Tav in Val
di Susa, Il progetto Muos a Niscemi, le trivelle in Basilicata, sono
tutti esempi che rappresentano il significato di progresso e crescita
che il capitalismo esercita su scala globale. Non solo, sono tutti
casi paradigmatici, un modo di concepire i rapporti sociali, le
relazioni con il territorio, la cultura, la politica. Nelle facoltà
scientifiche ci viene impartito un unico punto di vista su quello che studiamo sia sulla teoria che nelle applicazioni pratiche: quello volto all’accumulazione di capitale e dell’abbattimento dei costi di produzione. Parliamone insieme per provare a cambiare punto di vista su ciò che tutti i giorni ci troviamo dinanzi.

 

 

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