UNIVERSITA’ PRIVATIZZATA E MILITARIZZATA.


choosy22Nella mattina di oggi, 16 novembre, si è riunito, all’interno del rettorato fiorentino, il senato accademico al gran completo per nominare i 3 membri esterni del consiglio amministrativo di ateneo, come voluto dalla legge Gelmini. Come studenti in lotta da anni contro la privatizzazione e la conseguente aziendalizzazione del sistema formativo in toto, non ultima l’università, abbiamo ritenuto imprescindibile un nostro intervento nel tentativo di bloccare il meeting di affari in cui stavano decidendo a chi svendere il nostro futuro. In piazza ci siamo trovati davanti polizia e camionette e una volta entrati ci siamo diretti subito verso la sala della riunione: là sulla porta abbiamo trovato una schiera di agenti digos, intervenuti sotto richiesta di, udite udite, Alberto Tesi, il “Gran rettore” della nostra università. Questa non è altro che l’ennesima dimostrazione della poca importanza che viene data alla voce di noi studenti, costretti a rimanere fuori dai processi decisionali che ci riguardano in prima persona. Al nostro tentativo di entrare sono subito partite alcune spinte e intimidazioni da parte dei “funzionari dell’ordine”, ben felici di svolgere la loro missione repressiva nei confronti di chi esprime dissenso e opposizione politica. Il senato accademico si è dunque svolto con un sottofondo di cori di denuncia nei confronti di chi ci vuole docili e sottomessi, efficienti macchine produttive di crediti universitari ora, e futuri lavoratori precari poi, sempre dominati dalla schiacciante logica del profitto. A niente valgono le timide giustificazioni di alcuni docenti, che si sono nascosti dietro “l’ineluttabilità” della legge, prestandosi alla votazione che ha permesso a CONFINDUSTRIA di coronare il suo sogno: dopo anni di accordi formativi su progetti di tesi e di ricerca e sporadici finanziamenti, può comodamente sedersi sulla sua poltrona e amministrare direttamente i suoi investimenti in capitale umano, noi studenti. Dei nuovi 3 membri eletti, 2 provengono da Confindustria mentre il 3° dalla direzione del Mibac, al ministero. La retorica del merito che tanto hanno pubblicizzato in questo regime di crisi mostra il suo vero volto : quando si tratta di metterci all’asta siamo tutti carne da macello, merce da vendere al miglior offerente, chiunque esso sia.

Oggi in quella sala a porte chiuse, dopo anni e anni di riforme e provvedimenti, hanno formalizzato l’acquisto dei nostri saperi: hanno finito di comprare le nostre vite da studenti, come se non bastasse la precarietà e lo sfruttamento nei posti di lavoro, la svendita di quel poco che rimane del sistema di welfare, le lacrime e il sangue versati in questa ennesima crisi strutturale come ogni giorno, la repressione nei confronti di chi osa alzare la testa e lottare contro tutto questo.

PER UN’UNIVERSITA’ E UN LAVORO LIBERI DAL PROFITTO, I DIRITTI NON SI MERITANO SI CONQUISTANO!

FUORI I PRIVATI DA SCUOLE E FACOLTA’!

 

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